A pochi chilometri di cammino è situata la secolare abbazia di Rosazzo, importante centro culturale e sede di convegni, mostre e seminari.
Secondo la tradizione nel 800 d.C. l’eremita Alemanno si insediò su questi colli per trovare la pace dell’anima e costruire un modesto oratorio, che grazie all’arrivo sempre maggiore di fedeli si trasformò ben presto in monastero. Nel 1070 fu inaugurata la chiesa dedicata a San Pietro e nel 1090 in monastero venne elevata ad abbazia, in concomitanza con l’arrivo dei monaci benedettini.
Durante il medioevo l’abbazia divenne oltre che punto spirituale un’importante roccaforte e polo economico, finchè nel 1509, dopo diversi anni di guerre e razzie, non venne totalmente deturpata da un incendio. Solo vent’anni dopo cominciarono i lavori di restauro, per merito dell’abate commendatario Giovanni Matteo Gilberti, che si avvalse dell’aiuto dell’architetto cividalese Venceslao Boiani.
Nel 1823 il vescovo Emanuele Lodi trasformò l’abbazia in residenza estiva per i vescovi di Udine. La rinascita del complesso negli ultimi decenni è da attribuire all’arcivescovo Alfredo Battisti, il quale si interessò di includere la costruzione nelle opere da ripristinare dopo il terremoto del 1976.
Dal 1994 con “Progetto Rosazzo” l’abbazia sta vivendo una nuova vita spirituale e culturale.